Bratislava. 9:58 pm ora locale.
Percepita dal mio essere psico-fisico: ore 9 milioni 765 mila 42... eccetera eccetera.
In effetti, da che son madre, il tempo percepito della vita è strano: le giornate sembrano infinite, lungherrime, inenarrabilmente interminabili. Eppure, senza contare la mattina (quella arriva immediatamente, talmente in fretta che spesso è ancora il cuore della notte), le tenebre giungono presto, sia perché si tenta di mettere i minori a letto entro la cosiddetta "ora decente" (che varia come un fuso orario a seconda delle famiglie), sia perché, quando un tempo stavo per prepararmi a cominciare la serata, oramai sento di non avere le forze nemmeno per veder scattare la doppia cifra che da 9 si tramuta in 10.
Secondo il suddetto ragionamento, indi, sarò fuori uso fra una manciata di pico secondi. Eppure perduro nello scrivere per te la puntata numero 25 di questa nostra cara sudatissima e beneamata newsletter.
Una puntata molto importante perché quasi un anno fa, il 18 marzo, usciva la puntata #1 di Librini. Inutile dire che non c'avrei scommesso un gran che su questa piccola grande avventura che è diventata un viaggione senza fine. E se invece siamo qui a parlarne è anche grazie a chi come te si è iscritto, ne ha parlato, legge, commenta, supporta con un messaggio o un semplice like.
Grazie, questo primo compleanno è bellissimo per me.
Perché ti riduci sempre all'ultimo? potrebbe essere il comprensibile commento. Il fatto è che, come già ho avuto modo di confessare in questa sede a braghe calate, serenamente, la vida me gana: ovvero, non ce la faccio. Vivo oltre il mio limite psicofisico quasi ogni giorno e non v'è settimana che scivoli via lieve, normale. Tento di accogliere questo momento (lunghetto, eh, si sta facendo...) di devastazione riducendomi all'ultimo e accettando che solo così si riesca a portare a termine alcune cose, a fare anche questo; che sì, per te il sabato mattina dura il tempo di un cappuccino, ma in effetti a me richiede l'impegno di un ricevimento di matrimonio.
Però faccio tutto con mucho cariño e determinazione.
Rieccomi, dunque, anche questa settimana in preda a qualche spasmo da stanchezza, reduce da un virus (intestinale) fulminante gentilmente offerto dalla prole, col vecchio computer in trasferta nella ridente capitale slovacca per fare una gita con la famigliola. Con indosso un pigiama di fortuna, tutti intorno che dormono il sonno del guerriero, ognuno con il suo respiro, in una stanza d'albergo piuttosto belloccia e solo uno yogurt gusto cioccolato (curiosa trovata del mercato alimentare slovacco per inoculare la sensazione di aver avuto accesso a una dose di endorfina, versione light) ad arrecarmi conforto, mangiato col cucchino in silicone di Dante per giunta. Rumori bianchi in sottofondo e scrivania inondata dalla luce perfetta di una splendida Tolomeo. Tavolo nero liscio e opaco; sedia morbidissima.
Prima che, povera creatura, non riesca più a ricordarmi nemmeno come il mio nome, meglio procedere con la recensione di oggi.
Cosa abbiamo qui:
In formato di testo:
Titolo
Autore
Editore
Numero di pagine
Prezzo
La mia attesissima e irrinunciabile nonché per nulla esaustiva mini recensione
Espressioni, frasi o brani che mi sono piaciuti e potrebbero strabiliare anche te
In immagini:
La foto un po' bellina della copertina e una banalissima della quarta di copertina, del retro
La seconda e la terza di copertina, ovvero l'aletta anteriore e quella posteriore
La prima pagina, per poter leggere l'incipit e valutare l'impaginazione
Dediche e/o citazioni iniziali scritte bene e degne di nota
Il libro in mano, per saggiarne l'ingombro.
And the Oscar goes to...
Appena domenica scorsa Emma Stone vinceva l'Oscar come migliore attrice protagonista per il film del regista greco Yorgos Lanthimos Poor Things! nel quale interpreta la ribelle, irriverente e scanzonata Bella Baxter.
Impossibile scindere la recensione del libro di oggi dalla sua trasposizione cinematografica perché con un'eleganza non priva di un certo senso di spudoratezza, la pellicola sa rendere le atmosfere del romanzo di Alasdair Gray molto meglio di quanto qualsiasi lettore anche creativamente iperdotato potrebbe fare.
Personalmente, ho visto il film prima di iniziare a leggere il libro e, grazie a ciò, ho goduto maggiormente del lungo e articolato romanzo di avventure, cui sapevo ogni volta dare un colore di sfondo o una voce grazie all'opera cinematografica. Una su tutte, quella di Bella, che nel libro parla attraverso delle lettere scritte in corsivo, e si esprime in un modo così strano, variopinto e inusuale che il tono profondo della voce di Emma Stone risulta perfetto per sottolinearla.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. Se qualcuno ancora non avesse chiaro di cosa stiamo parlando, riassumo in due righe la trama del libro: Londra, epoca vittoriana, una donna incinta gettatasi da un ponte viene risuscitata dopo che il geniale scienziato medico e chirurgo Godwin Baxter sostituisce la sua materia grigia con quella del bambino che la ragazza aveva in grembo. Il romanzo verte intorno alle avventure lontano da casa di questa eroina col cervello di bambina che col candore tipico dei piccoli affronta il mondo e i condizionamenti sociali senza sovrastrutture e così facendo compie un viaggio di formazione, fisico e spirituale, verso l'affermazione di una se stessa più autentica e modernissima, libera dai pregiudizi specie considerando l'epoca dei fatti narrati.
L'inizio e la fine concrete del romanzo sono labili perché l'autore dice di riportare il racconto del Dr. McCandless, che a sua volta è spezzato dalle lettere di Bella in giro per il mondo. Una struttura composita e ricca di punti di vista che copre un arco spaziale molto ampio che riesce a non togliere forza all'unità narrativa.
Immagini e pagine con scritte strane decorano e arricchiscono l'opera e la rendono un piccolo tesoro in cui molte riflessioni che investono grandi temi come la critica a un certo tipo di società, lo snobismo di classe, l'imperialismo britannico, i ruoli di genere, la meschinità degli stereotipi si rincorrono e sovrappongono lungo tutto il libro, rendendolo una grande opera nonostante la natura surreale, un po' dark, che strizza l'occhio alla fantascienza.
Bella è infatti una sorta di Frankenstein al femminile, creatura (dal latino: ogni cosa creata) che riacquista la propria autonomia. Molto hanno in comune con Mary Shelley questa protagonista e l'intero romanzo, a partire dalle teorie femministe della mamma dell'autrice, Mary Wollstonecraft, filosofa e scrittrice, prima pensatrice riguardo i diritti delle donne; ma per un degno approfondimento di questi temi, rimando agli interessanti commenti di Marta Perego, una tra le mie spacciatrici di libri preferite.
Bella Baxter è già molto figa nel libro; averle dato le sembianze di una Emma Stone vestita da Holly Waddington, che per i costumi del film ha vinto l'Oscar della succitata 96esima edizione, l'ha resa una vera e propria icona che si aggiunge ufficialmente alla lista di quelle da cui vorrei travestirmi a Carnevale almeno una volta nella vita, insieme a Cher, Donatella Rettore e Jam delle Holograms.
Parlando di vestiti, un minuto di silenzio per l'abito di Emma Stone, valore di mercato XXX, che si scuce sul retro durante la Notte degli Oscar, disegnato da Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton ma con una cerniera evidentemente comprata dai bangla.
Chi ha letto il libro e visto il film sa che le due opere non hanno lo stesso finale. In qualche modo il regista ha mantenuto un segreto, senza per questo tradire l'essenza della figura di Bella Baxter.
Resta il fatto che non se ne può proprio parlare, del finale del libro, pena lo spoilerone tanto temuto dai puristi delle storie.
Quindi, con un po' di fatica, me ne starò zitta, riaprendo la possibilità di commentare quest'aspetto con chi volesse approfondire. Dico solo che, rispetto al finale del romanzo, qualcosa mi puzzò nel momento in cui il racconto di McCandless liquidò troppo velocemente la presenza di Bella al capezzale di Godwin (no, che lui muoia a un certo punto non è lo spoiler, dài). Ti ricordo che basta rispondere a questa mail per mandarmi un messaggio, sempre più che gradito, e continuare a discutere di ciò che ci va in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Due brevi riflessioni che esulano dalla conclusione, le vorrei fare, prima di andare a letto. La prima è che, a suo modo, questo romanzo, è molto scientifico. Pur partendo da un fatto assurdo ed eccessivo, è intriso di medicina ed è con questo tipo di approccio che la realtà e gli eventi vengono filtrati, osservati, analizzati e rivalutati. In qualche modo, un po' di sano fatalismo alleggerisce certi accadimenti della vita. E a me piace sempre quando questo succede. La seconda è che God mi sembra un mancato padre molto sul pezzo, per cui riesco quasi a versare una lacrima al suo capezzale, per gli insegnamenti semplici, puliti e pratici che ha saputo impartire. Lo ringraziamo per la fiducia e l'accudimento che riserva a Bella, lasciandola partire per dove vuole, alla volta della sua evoluzione, con un piccolo tesoretto cucito nella fodera del vestito, per tornare a casa in ogni momento avesse desiderato farlo (e lei lo fa). God sa come fare il papà e mi viene in mente che padre lo è chi il padre lo fa, punto.
In chiusurissima, una menzione per i budapestini all'ascolto: lo splendido cappuccino della foto di copertina di questa puntata è di Aranypinty, una tra le mie caffetterie preferite nella capitale ungherese. Fateci assolutamente un salto e dite pure ad Adam che vi manda Sveva.
Dal mio 18% di batteria e niente caricatore, è tutto per questa settimana. E adesso, buon cappuccino a tutti noi.









Ho sottolineato…
p. 20
Le persone non gli interessavano granché, se non in quanto casi chirurgici. Sono stata istruito in casa, senza vedere le altre famiglie o giocare con altri bambini, quindi fu solo a dodici anni che capii esattamente cosa fanno le madri. Conoscevo la differenza fra medici e infermiere, e pensavo che le madri fossero una tipologia secondaria di infermiere, specializzate in persone piccole. Pensavo di non averne mai avuto bisogno visto che ero stato grande sin dall’inizio.p. 26
<Se coloro che praticano la medicina volessero salvare delle vite> affermò Baxter <invece di ricavarne denaro, si unirebbero per prevenire le malattie invece di lavorare separatamente per curarle. La causa della maggior parte di esse è nota come minimo fin dal VI secolo avanti Cristo, quando i Greci fecero dell’Igiene una dea. Sole, pulizia ed esercizio fisico, McCandless! Aria fresca, acqua pulita, una buona dieta e case linde e spaziose per tutti, e un bando governativo su qualsiasi lavoro danneggi e impedisca queste cose>.p. 27
< […] Ma non temere per il futuro, McCandless, sei un uomo intelligente! Non geniale, forse, ma posato e prevedibile, cose che la gente preferisce. Nel giro di pochi anni diventerai un interno di chirurgia. Otterrai tutto ciò che desideri: ricchezza, rispetto, amici e una moglie alla moda. Io continuerò a cercare l’affetto percorrendo una strada più solitaria>.
p. 64
Bella aveva ragione: l’avevo adorata e desiderata dal momento in cui ci aveva presentati, ogni sua caratteriali sembrava l’apice della perfezione femminile e sarei stato felice di sopportare le più atroci sofferenze pur di evitarle anche il più lieve disagio. Aggiunsi che Bella avrebbe sempre potuto fare quel che voleva con me.p. 71
Si è lasciato andare a un’orgia di confessioni - lei dice che è stato interessante come leggere un libro - e naturalmente afferma che il suo amore per Bell ha purificato la sua vita e lo ha trasformato in un uomo nuovo e lui non la abbandonerà mai. Le ho chiesto se gli ha creduto. Ha risposto non molto, ma nessuno l’ha mai abbandonata prima e il cambiamento potrebbe giovarle. Ha anche detto che le persone malvagie hanno bisogno d’amore quanto quelle buone e sono molto più abili in questo campo.p. 73
Attraverso una porta aperta sul primo pianerottolo la vidi seduta accanto a una finestra, un gomito Appoggiato sul davanzale e una mano che le sorreggeva la guancia. Indossava un abito da viaggio: ai suoi piedi vidi un baule portabiti legato con delle cinghie e sopra di esso un cappello a tesa larga e con la veletta. Anche se guardava verso il giardino la vedevo di profilo, e nell’espressione e nell’atteggiamento notai qualcosa che non c’era mai stato: soddisfazione e serenità mescolate a una malinconia dovuta al pensiero del passato o del futuro. Non si trovava più violentemente e vividamente nel presente.p. 76
Invece accadde qualcosa di piacevole. Il suo volto si rilassò in un sorriso felice come quello del nostro primo incontro, poi si alzò e allungò le braccia verso di me come allora, ma stavolta mi infilai fra di esse e la strinsi a me. Non ricordavo di essere mai stato così vicino a un’altra persona, lei mi fece posare il capo sul suo seno e lo serrò tanto da farmi mancare l’aria ancor più di quando mi aveva abbracciato nel parco. Non ossi rimanere fermo fino a perdere conoscenza, così lottai per liberarmi. Bella mi strinse le mani e disse gentilmente: <Mio caro piccolo Candle, quando cerco di darti piacere non riesci a prenderlo e ti allontani, perciò come potresti mai, tu, dare molto piacere a me?>.p. 81
<[…] Le ho insegnato a suturare le ferite, e lo faceva con l’abile e appassionata costanza con cui le donne della classe lavoratrice cuciono le camicie e le donne delle classi medie si dedicano ai ricami frivoli. Molte vite e molte membra sono andate perse, McCandless, perché si sono escluse le donne dalle arti mediche più complesse>.pp. 82-83
<Il piccolo feto di nove mesi che ho estratto ancora vivo dal corpo della donna annegata avrebbe dovuto essere coccolato come mio figlio adottivo. Collocando il suo cervello nel corpo della madre ne ho abbreviato la vita come se l’avessi pugnalato a morte all’età di quaranta o cinquant’anni, ma ho sottratto gli anni dall’inizio invece che dalla fine della vita, azione ben più malvagia. E l’ho fatto per un motivo: i vecchi libertini comprano bambini dalle mezzane. Sono stato guidato da avidità e impazienza egoiste e QUESTO> gridò, colpendo il tavolo con tanta forza che gli oggetti più pesanti si sollevarono di almeno un paio di centimetri <QUESTO è il motivo per cui le nostre arti e scienze non possono migliorare il mondo, checché ne dicano i filantropi liberali. Le nostre nuove e importanti tecniche scientifiche vengono utilizzate per prima cosa dalle parti dannatamente avide, egoiste e impazienti della nostra natura e della nostra nazione, la parte premurosa, gentile e socievole arriva sempre per seconda.p. 120
<Scusa la mia eccitazione, McCandless. Non puoi condividerla perché non sei mai stato un genitore, non hai mai creato nulla di nuovo e splendido. È meraviglioso per un creatore vedere la sua prole che vive, sente e agisce in modo indipendente. Tre anni fa ho letto la Genesi e non sono riuscito a capire il dispiacere di Dio quando Adamo e Eva scelsero di riconoscere il Bene e il Male e scelsero di essere simili a Dio. Avrebbe dovuto essere il suo momento di massimo orgoglio>
[…]
<Solo le religioni scadenti si basano su mistero, proprio come i governi scadenti si basano sulla polizia segreta. Verità, bellezza e bontà non sono misteriose, sono i fatti più comuni, ovvi ed essenziali della vita, come la luce del sole, la aria, il pane. Solo le persone con il cervello confuso da un’educazione costosa pensano che verità, bellezza e bontà siano rare proprietà private. La natura è più generosa. L’universo non ci nega nulla di essenziale, ci regala tutto. Dio è l’universo più la mente. Chi dice che Dio o l’universo o la natura sono misteriosi fa come chi definisce queste cose gelose o arrabbiate. Tradisce soltanto lo stato solitario e confuso della propria mente>.p. 131
Tutti abbiamo bisogno di riposo, di tempo per sederci e osservare e segnare e pensare.p. 156
<[…] Cercate una fede che scaldi il cuore, vi unisca al prossimo e indirizzi tutti verso un futuro dorato>.
[…]
<Mr. Astley, vedo che siete una di quelle tristi anime moderne che considerano il mondo materiale una macchina spietata che stritola i cuori sensibili e le menti acute che ci entrano in contatto. Pensate, per le viscere di Cristo, che poteste sbagliarvi! Il nostro universo splendidamente variegato non avrebbe potuto far germogliare cervelli e cuori come i nostri se l’Artefice di Tutte le Cose non li avesse creati per questo pianeta, se non avesse creato il pianeta per loro e tutto per Sé stesso!>p. 158
Ma la parte di dio più completa è il movimento, perché continua a far muovere le cose per crearne di nuove. Il movimento trasforma i cani morti in larve e margherite, e farina burro zucchero un uovo e un cucchiaio di latte nei biscotti Abernethy, e gli spermatozoi e le ovaie in piccoli organismi simili a pesci che crescono a forma di bambini se non ci preoccupiamo di fermarli. E il movimento provoca dolore quando i corpi solidi si scontrano con quelli viventi o quelli viventi si scontrano tra loro, così per impedirci di morire scontrandoci prima che la vita ci consumi abbiamo generato sviluppato elaborato acquisito inventato fatto maturare e crescere e guadagnato occhi e cervelli che ci permettono di vedere gli urti in arrivo ed evitarli. E in che modo splendido funziona tutto questo pasticcio divino!p. 178
Il Dr. Hooker è sbarcato in Marocco senza dirci addio o chieder il suo Nuovo Testamento. Me l’ha prestato affinché potessi trovare la pace in Gesù ma in Gesù la pace non c’è. Gesù era sconvolto dall’ universale crudeltà e indifferenza quanto me. Anche lui dev’essere rimasto inorridito scoprendo che doveva migliorare le persone contando solo sulle proprie forze. Aveva un vantaggio su di me: riusciva a fare miracoli.p. 220
Mi hai reso forte e sicura di me, God, insegnandomi le cose belle e importanti del mondo e mostrandomi che ero una di esse.p. 263
<Mi sento come si sentiva quella povera creatura> disse <ma non impazzirò per questo. […]>pp. 275-276
Quando i miei amici del Glasgow Arts Club mi prendono in giro perché mia moglie è più famosa di me ho una risposta pronta: <Un McCandless famoso è sufficiente per qualsiasi famiglia>. Credo che i nostri figli considerino il loro flemmatico padre l'apprezzato contrappeso di una madre brillante e anticonformista. Credo che anche la loro madre mi consideri tale. Lei è la vela gonfiata dal vento, il lindo sartiame e il luminoso ponte brulicante d'attività del nostro panfilo matrimoniale, mentre io sono la sezione inferiore dello scafo, con la zavorra e la chiglia invisibili alla vista. Questa metafora mi soddisfa pienamente.pp. 276-277
<Non litigare con le istituzioni prima di aver visto e capito tutte le loro attività. Intanto usa la tua intelligenza non sfruttata per progettare soluzioni per fare cose>.pp. 278-279
<Grazie, McCandless. Sono lieto che tu sia venuto. Sto per morire>.
Mi sedetti e piansi senza ritegno perché non potevo fingere di averlo frainteso, al che sorrise ancor di più e mi batté una mano sulla spalla dicendo: <Grazie ancora, McCandless, queste lacrime mi consolano. Significano che ti ho fatto del bene>.
<Non puoi vivere più a lungo?>
<Non senza pena e abiezione. Sir Colin mi ha spiegato fin dalla mia prima giovinezza che la mia vita dipendeva dal mantenere condizioni emotive costanti: le forti emozioni avrebbero enfatizzato in modo letale le incompatibilità nei miei organi interni. Quando Bella mi ha detto che vi eravate fidanzati l'angoscia ha danneggiato la mia respirazione. La sera in cui è rientrata da Parigi mi ha fatto una domanda spaventosa da cui il mio sistema neurale non si è più ripreso. Sei settimane più tardi l'avvocato di Blessington mi ha fatto talmente infuriare che il mio canale di alimentazione è rimasto irrimediabilmente danneggiato. Forse non noti nessuna cospicua variazione nella mia stazza, ma sto per morire di fame, McCandless, e solo alcuni derivati dell'oppio e della cocaina mi hanno permesso di godere delle vostre visite serali con apparente tranquillità. Avevo sperato di vedere il mese di aprile con voi all'aria aperta, ma la notte scorsa, quando ci siamo separati, sapevo che non mi rimaneva altro tempo. È una debolezza da parte mia volere compagnia nei miei ultimi minuti ma... sono un debole!>
<Devo mandare a chiamare Bella> gridai, alzandomi di scatto.
<No, Archie! Le voglio troppo bene. Se mi supplicasse di vivere più a lungo non potrei rifiutare, e l'ultima immagine che avrebbe di me sarebbe quella di un ebete incontrollabilmente sudicio e paralizzato. Lascerò la vita mentre riesco a dire addio con dignità. Ma troppa dignità diventa pomposa. Beviamo insieme un deoch-an-doruis, un bicchiere del porto di mio padre. Mi sembra di ricordare di avere messo sotto chiave, due anni fa, una bottiglia che avevi vuotato solo per metà. Si suppone che il vino migliori con gli anni. Ecco la chiave. Sai qual è il mobiletto>.
[...] Nel mio testamento lascio tutto a Bella e a te. Generate dei figli e insegnate loro, grazie all'esempio, a comportarsi bene e a lavorare onestamente. Non siate mai violenti con loro e non fate mai prediche. Assicuratevi che Mrs. Dinwiddie e gli altri domestici vivano qui con ogni comodità quando non potranno più lavorare e siate gentili con i miei cani. [...]>p. 299
< [...] Dimmi, Bella, cosa hanno in comune la sguattera e la figlia del padrone, oltre all'età e al copro, simili tra loro, e alla casa?>
<Entrambe vengono usate da altri> dissi. <Non è loro concessa nessuna libertà di scelta>.
<Vedi?> strillò Baxter soddisfatto. <Lo capisci subito perché ricordi la tua prima educazione. non dimenticarla mai, Bella. Alla maggior parte della gente in Inghilterra, e anche in Scozia, viene insegnato come non capirlo affatto: viene loro insegnato come essere degli strumenti>.
Sì, Baxter mi insegnò la libertà circondandomi di giocattoli che non avevo mai visto da bambina e mostrandomi come far funzionare gli strumenti (allora chiamati "strumenti filosofici") che suo padre aveva usato per educarlo.p. 342
Tra il 1892 e il 1898 la dottoressa Victoria ebbe tre figli a distanza di due anni l'uno dall'altro, ogni volta continuando a lavorare in clinica fino a due o tre giorni prima del parto e ricominciando quasi subito dopo di esso. Diceva: <È così che devono fare le povere donne che curo - non possono permettersi di essere "orizzontaliste". E sono più fortunata della maggior parte di loro, ho un'ottima moglie in mio marito>.
Alasdair Gray
Povere creature!
Safarà
361 pp.
22,00 euro