Librini #33 - Premio Strega 2024 - L’età fragile
la newsletter sui libri che dura il tempo di un cappuccino
È arrivato anche il mese di Luglio e con esso le vacanze, particolarmente attese quest’anno, avendo zompato a piè pari le scorse per via della nascita del secondo genito.
Dopo i debiti festeggiamenti al parco l'ultima domenica di Giugno, una cosa semplice che ha visto coinvolte le solite 30/40 persone, torte, dolcetti, biscotti eccetera, inviti, allestimento, regalo simbolico, tutto a mio carico, con 37 un po’ umidi gradi, ho fatto le valigie e il giorno appresso sono partita alla volta dell’estate, bambini al seguito, un valigione per cambiare svariate regioni e uno zaino zeppo di pannolini e cibarie sempre insufficienti.
Raggiungere la Liguria dall'Ungheria è stato più sfiancante del viaggio spazio temporale Lima-Roma. Con due infanti. Stop. Da sola. Stop.
Da quel lontano lunedì 1º Luglio penso di aver oramai perso svariate settimane di vita, acquistato qualche nuova indelebile ruga, stratificato zero tintarella ma sì vinto una scottatura sulla schiena il primo giorno per via dell'accompagnamento di Dante a scoprire il mondo marino, sviluppato almeno un paio di novelle dipendenze causa stress e ancora mai una volta piccola aver dato al termine “vacanza” il senso pieno che la parola presupporrebbe. Sono una madre, una qualsiasi, come tante, come tutte. Ma spesso non sarei d'accordo con il resto del mondo che suggerisce questa sia l’unica opzione di sopravvivenza.
Stremata e precaria nei mezzi, ti consegno oggi con molto ardore la trentatreesima puntata di Librini, che arriva dal mare e si presenta unta come dita di bambini dopo la focaccia per colazione e sotto le nuove estive momentanee spoglie di una versione molto light, adatta alle vacanze e al mio pellegrinare pallido e assorto.
È dedicata al romanzo Einaiudi che giovedì sera ha vinto il Premio Strega, edizione LXXVIII (78): L’età fragile. Donatella di Pietrantonio, che ha affermato non essere solita bere, si è ingollata per una volta un felice e meritato sorso del liquore color Inca Kola e mi ha mandato a dormire soddisfatta. Ero certa che avrebbe vinto lei, specie dopo la proclamazione della cinquina che aveva escluso per un solo posto un altro imperdibile Einaudi, ovvero il romanzo di Antonella Lattanzi Cose che non si raccontano.
Se avessi scommesso 1 euro per ogni volta che ho commentato “Vincerà di certo la Di Pietrantonio”, a quest’ora sarei in qualche serata a sorseggiare gin tonic con un trucco ancora intatto e la piega più o meno, certa dell’incolumità dei bambini nelle mani di una preparata e costosissima bambinaia versione italiana.
E invece, diciamo che mio marito è più contento così.
A gennaio usciva la newsletter numero 21 dedicata al romanzo vincitore dello Strega.
Qui puoi rileggere quella puntata e recuperare il libro, se te lo fossi perso.
Vado a farmi un tuffo. Forse. Splash.